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’opera che intendiamo presentare
con questo post rende omaggio a una delle città più particolari che il mondo
possa contare e la cui storia ha affascinato e affascina ancora una moltitudine
di persone grazie alla ricchezza dei suoi monumenti, della sua politica e dei
suoi personaggi che la hanno caratterizzata nella sua parabola fra grandezza e
decadenza: Venezia. È sufficiente scorrere l’elenco delle persone che hanno
dedicato i propri studi a Venezia per comprendere quale sia stato l’interesse
che ha suscitato fra gli studiosi di ogni epoca e spessore. Facciamo nostre le
parole di Eugenio Musatti che nella sua Storia
di Venezia ricorda appunto che «niuna città, dopo Firenze, diede un maggior
numero di storici famosi quanto Venezia» e snocciola un elenco di nomi che
oltre ad avere dedicato i propri studi alla città, hanno lavorato anche come
politici per Venezia: Giovanni Sagornino, Marino Sanuto, Andrea Dandolo,
Bernardo e Pietro Giustinian, Paolo Morosini, Pietro Marcello, Pietro Bembo,
Andrea Morosini e il nostro Giovan Battista Nani (cfr. E. Musatti, Storia di Venezia. Terza edizione riveduta e corretta dall’Autore con 42 tavole,
Milano : Treves, 1936, II, p. 233n). Non si può ovviamente dimenticare che
anche altri autori di rilievo hanno dedicato opere di grande importanza alla
città di Venezia e alla sua storia, primo fra tutti Pompeo Molmenti con La storia di Venezia nella vita privata
dalle origini alla caduta della Repubblica.
Ma
la nostra attenzione vuole rivolgersi qui allo storico Giovan Battista Nani che
Andrea Da Mosto nella sua opera I Dogi di
Venezia nella vita pubblica e privata definisce come «eminente uomo di
Stato e diplomatico», appartenente al ramo della Giudecca della famiglia Nani e
di cui fu «il maggiore personaggio del suo casato» (cfr. A. Da Mosto, I Dogi di Venezia nella vita pubblica e
privata, Milano : Martello, 1960, p. 171). Nominato il 17 marzo 1652
storiografo ufficiale della Repubblica di Venezia, il Nani pubblica questa
storia «ponderosa per mole, di vasto respiro stilistico nella costanza dei suoi
toni alti lambita, talora, da una sin troppo tornita magniloquenza», cfr.
Benzoni, Storia della cultura veneta,
IV/2, p. 73. La diffusione e la portata di questo lavoro viene testimoniata
anche da un uomo che si stenta a credere abbia tenuto in considerazione il
mondo delle lettere, ma che in realtà illuminò con il suo estro molte opere
storiche e non solo. Stiamo parlando di Giacomo Casanova il quale, rinchiuso
nella torre della cittadella di Barcellona, si getta a capofitto nella stesura
della confutazione della storia di
Venezia scritta da Amelot de la Houssaye e per farlo al meglio tiene «sotto gli
occhi l’autore che volevo confutare e la Storia
di Venezia del procuratore Nani» (cfr. G. Casanova, Storia della mia vita. A cura di Piero Chiara e Federico Roncoroni,
Milano : Mondadori, 20044, III, p. 625).
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’opera
è stata curata da Natal Doriguzzi. Nella 1a e 2a
edizione, pubblicate entrambe da Combi e La Nou rispettivamente nel 1662 e
1663, la Storia del Nani, che parte
dal 1613, arriva fino al 1644. «La terza impressione fatta dagli stessi Combi e
La Nou nel 1676 e 1679 in due tomi in 4° progredisce la storia fino all’anno
1671; edizione che fu ripetuta una quarta volta da’ suddetti nel 1686, pur in 4°,
e che prima di quest’anno era stata ristampata in Bologna nel 1680 per Gioseffo
Longhi» cfr. Cicogna, 574. Brunet, Manuel
du libraire et de l’amateur de livres3, III, p. 546 descrive
l’opera come «histoire estimée pour son exactitude ; elle a été trad. en
français par Fr. Tallemant».
Di seguito la scheda con la
collazione dell’esemplare in nostro possesso che Vi proponiamo. Per ogni altra
informazione, rivolgeteVi liberamente ai nostri recapiti indicati di fianco.
Nani,
Giovan Battista
Historia della Republica Veneta di Battista Nani Cavaliere, e Procurator
di S. Marco.
Consecrata all’Illustrissimo Signor Conte Cornelio Pepoli Conte di Castiglione,
Sparvi, Baragaza &c.
In
Bologna : Nella Stampa di Gioseffo Longhi, 1680
Due
voll. in-8°, pp. 421 (23) + pp. 350 + 54.
Segnatura:
†4 A-2D8 2E6 + †4 A-Y8 Z-2D4 2E6.
Leg.
coeva p. pergamena muta con tit. ms. al taglio inf., armi del Conte Pepoli xil.
al frontespizio, testatine xil., capilettera fitomorfi, finalini xil. Lavori di
tarlo alle sguardie di entrambi i voll. e slegatura delle cerniere ant., nota
ms. coeva di possesso alle sguardie ant. che segnalano la proprietà del Conte
Sola, ingialliture e arrossature diffuse.
Vol.
1: mancanza all’angolo inf. destro delle pp. 189-190 senza interessamento del
testo, la numerazione salta da p. 278 a 285 senza pregiudizio per il testo;
Vol.
2: numerazione da p. 271 a 276 ripetuta ma il testo procede regolarmente,
macchie diffuse.
Two volumes. Contemporary full blank parchment
binding with handwritten title on bottom edge, Count Pepoli woodcut coat of
arms on title-page, woodcut head-pieces, initial letters with fleurons, woodcut
tail-pieces. Wormholes on end-leaves of both volumes, front joint partially
loose, handwritten note by contemporary owner on front end-leaves which shows
Count Sola property, age toned paper and foxing.
1st volume: little missing on the right
bottom corner of pages 189-190 with no lost of text, pages 278-285 misnumbered
without any lost of content;
2nd volume: numbers of pages from 271 to
276 repeated with text regular, stains spread.
Deux volumes. Reliure de l’époque en plein parchemin
muet avec titre écrit à main au tranche inférieure, armoires du Comte Pepoli gravés
en bois à la page de titre, en-têtes gravés en bois, initiales à fleurons,
cul-de-lampe gravés en bois. Trous de vers aux feuilles de garde des volumes,
charnières détendues, manchette de possession aux feuilles de garde qui signale
la provenance de la bibliothèque personnelle du Comte Sola, jaunissures et
rousseurs.
1e volume : petite manque au coin
inférieur droite des pages 189-190 sans perte de texte, numération des pages
passe de 278 à 285 sans perte de texte ;
2e volume : la numération des pages
271 à 276 est répétée mais le texte marche régulièrement, tâches.
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