mercoledì 3 luglio 2013

Pierre Mac Orlan ovvero dello scrittore avventuriero


 
Nel mondo della letteratura esistono personaggi veramente bizzarri e dalla personalità affascinante.
Personaggi che sembrano in via di estinzione e che forse lo sono davvero in via di estinzione, forse perché il nostro tempo lascia ben poco spazio alla fantasia e all’avventura, anche se può sembrare un paradosso. In un’epoca in cui la dura realtà potrebbe indurre l’uomo a voli pindarici con l’immaginazione per lasciare a terra il fardello dei problemi che lo assilla ogni giorno, ecco che viene a mancare proprio questa figura fatta di genio e sregolatezza. Pierre Mac Orlan era uno di questi personaggi che hanno animato la vita letteraria parigina di inizio Novecento, un periodo in cui l’avventura era ben diversa da quella del Settecento ma che aveva un’aura di fascino peculiare e persistente. Al pari di Guillaume Apollinaire abbraccia mondi che altri preferiscono lasciare da parte e seppure nascosto da nomi di fantasia – come per l’appunto Docteur Fowler – si dedica alla frangia letteraria più pruriginosa come appunto la sessualità.


 

 
Pierre Mac Orlan (il cui vero nome è Pierre Dumarchey visto che Mac Orlan è un omaggio alla città di Orléans) nasce nel 1882 e poco più che ventenne sbarca a Parigi, senza arte né parte, dove inizia un’esistenza di stenti nell’ambiente bohèmien – una cosa comune a molti artisti di allora. Inizia la propria carriera come illustratore, ma la abbandona ben presto quando incontra gli scritti di Defoe, Stevenson e Kipling che lo toccano nel profondo con i mondi fantasmagorici ed esotici dei loro racconti di avventura. Forse questo suo approccio alla letteratura è dovuto anche al fatto che il direttore della rivista alla quale collabora come illustratore appunto, gli rivela di essere più interessato alle sue didascalie che ai disegni che ha ideato.


 
 
 
L’avventura incrocia la sua strada con la Grande Guerra, proprio come avviene per Apollinaire. In questo frangente gli sembra di rivivere le grandi gesta epiche dei cavalieri seppure trasposte in un altro tempo e con altri nemici: non più cavalli e cavalieri quindi, ma bombe e aeroplani. Ma è pur sempre avventura. A seguito di una ferita in guerra, torna a Parigi povero in canna ma con una medaglia sul petto. Per vivere comincia a scrivere di tutto – e quando si dice di tutto, non si esagera: romanzetti pornografici, pubblicità, reportages e chi più ne ha più ne metta. 
 
Nel 1911 pubblica un’opera dedicata al mondo del sadomasochismo – ecco un’altra linea comune con il suo amico Apollinaire! Questa edizione è arricchita dalle incisioni di Fredillo, un noto illustratore erotico attivo particolarmente nella Parigi degli anni Venti e che si guadagnò una certa fama dopo aver illustrato alcune poesie di Paul Verlaine. Il volume viene edito da Jean Fort, il quale era solito utilizzare altri nomi editoriali dietro i quali celava la propria identità e dava sfogo alla sua curiosità per il mondo del sadomasochismo. La Collection des Orties Blanches, per esempio, venne impiegata da Jean Fort per circa una ventina d’anni (per la precisione dal 1917 al 1939) ed era interamente dedicata alla pubblicazione di opere riguardanti il mondo sadomaso. La prima edizione di questa opera curata da Fort dovrebbe risalire al 1926 e pare esisterne un’altra edizione riveduta e corretta in-8° (oltre a quella che si identifica con il nostro esemplare) con le illustrazioni fuori testo di Martin Van Maele e nel testo di Fusty. La stessa opera verrà pubblicata nel 1956 per i tipi de L’Astrée con il titolo de Les flagellants. Una ristampa recente risale al 1987 per i tipi di Mérodack.
Per la vita di Mac Orlan, cfr. G. Minghini, “Le avventure di un pirata di biblioteca” in P. Mac Orlan, Piccolo manuale del perfetto avventuriero. A cura di Giulio Minghini, Milano : Adelphi, 2007, pp. 69-72.
 



Per le opere di Jean Fort, cfr. Dutel, Bibliographie des ouvrages erotiques.
 
La nostra edizione non risulta citata neppure in eroticabibliophile.com dove però si fa cenno a una precedente edizione originale illustrata da Fredillo, cfr. n. 89 anno 1921-1928. Manca a L’«Enfer» della Braidense. Catalogo dei libri Fondo Riservata Erotica. A cura di Anna Rita Zanobi e Giovanna Valenti. Nessuna copia presente in biblioteche italiane, 1 copia presente in BNF.
 

Docteur Fowler (pseudonimo di Mac Orlan Dumarchey, Pierre)

Maisons de Flagellation. Traité sur les méthodes employées par les Flagellomanes. Édition revue et augmentée avec une Préface de Pierre de Jusange. Nombreux Croquis d’après nature de Fredillo.

Paris : Jean Fort, s.d. (ma 1911).

In-8° min., pp. 171 con 20 schizzi b/n di Fredillo n.t. raffiguranti vari strumenti di flagellazione tra i quali spicca il cavallo di Berkley.

Bross. avorio con tit. rossoverde entro cornice tip. rossa con angolari al piatto ant., tit. verde al ds., marca edit. in verde raffigurante due putti che sorreggono lo stemma edit. al piatto post., tit. rosso entro bella cornice rossa in stile Liberty al frontespizio, testatine, finalini a fleurons, capilettera abitati in nero eseguiti da Fredillo.

Bell’esemplare su carta lucida.

 


 

Pages 171 avec 20 croquis b/n dans le texte par Fredillo avec nombreuses articles de flagellation parmi lequel on peut trouver le cheval de Berkley.
Brochure ivoire avec titre rouge et vert dans encadrement rouge avec écoinçons au premier plat, titre vert au dos, marque d’imprimeur vert avec deux amoris qui soutiennent la marque d’imprimeur au deuxième plat, titre rouge dans encadrement rouge Liberty à la page de titre, en-têtes, culs-de-lampe à fleurons, initiales noires dessinées par Fredillo. Copie sur papier Alfa.
€ 170,00
 
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